Hellenistic dawn in the east
Greco Indian Kingdom Il Re č Diofredus II, ed č un monarca assoluto. Si avvale di alcuni consiglieri fidati e della Regina Pizzocria, che ha un ruolo autonomo nella corte ed č al centro di diverse trame. Il regno č costituito da una numerosa popolazione indiana governata da una casta greco-macedone, cui si sono aggiunti i principali nobili locali. Il buon governo dei predecessori di Diofredus ha creato una nazione coesa e abbastanza leale. Il regno č prospero e popoloso, ed ha diverse grandi cittā, tutte fornite di mura. Esiste anche una strada pavimentata che collega le capitali Taxila e Sagala L'economia si basa sull'agricoltura ed il commercio con le nazioni confinanti. Varie miniere nelle montagne settentrionali forniscono preziosi metalli che sono lavorati dagli artigiani e permettono di mantenere una zecca a Taxila Diverse religioni sono professate liberamente: oltre al Pantheon ellenistico, buddismo, induismo, zoroastria e culti locali. L'esercito č in parte professionale, basato su organizzazione macedone, in parte su leva della popolazione indiana. Nella capitale Sagala esistono strutture per addestrare e mantenere un corpo di elefanti. Numerosi mercenari provenienti da occidente vengono impiegati, e questo č fonte di alte spese
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Sunga Empire
Il Re č Surinder Sunga, un generale che ha assassinato Brhadratha, l'ultimo re dela dinastia Maurya. Surinder č asceso al trono con l'appoggio della casta militare, ma ha molti nemici tra coloro che erano fedeli o legati al defunto re. Surinder č un bramino, ed ha un profondo disprezzo per i buddisti e per gli altri culti. Il suo scopo č di imporre una religione unitaria sul regno, che attualmente č politeistico. L'Impero Sunga č ben organizzato e amministrato. La casta militare č dominante, e oltre all'esercito fornisce i quadri per il governo delle numerose cittā. Questo ha militarizzato molte localitā, ma ha mantenuto ordine e il controllo sulla popolazione locale. L'esercito ha un alto grado di professionalitā, ma il morale č basso a causa delle sconfitte subite ad opera dei greco indiani nel decennio precedente. Questo č il fattore principale nella caduta dei Maurya. Surinder ha promesso vittorie. Molto si attende da lui. Nonostante l'ostilitā con le altre nazioni, il commercio rimane assai prospero e fonte di ricchezza, che viene fortemente tassata per mantenere l' esercito.
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Regno di Satavahana
Sataperonni III č il Re dell'Impero Satavahana. Il regno, giā vassallo dei Maurya, si č reso indipendente grazie alla crisi dinastica che ha portato all'ascesa di Surinder. Sataperonni II gode di un certo prestigio fra i nobili, anche grazie al fatto che appartiene a una famiglia di grande lignaggio, che ha sempre sostenuto i privilegi della casta dominante a scapito del popolo. Il Re pertanto č un primus inter pares, e ogni decisione richiede consenso. Tra i membri del consiglio del Re spiccano quattro nobili in particolare: Mahdasarracinu, Toninkia, Puranapuccia e Didibrahanda Satavahana č un paese povero e arretrato, che č governato da grandi famiglie nobili che rispondono al re. L'amministrazione č inefficente e la tassazione sempre insoddisfacente ai bisogni dello stato. Il regno protegge l'induismo ma non perseguita gli altri culti. Le cittā sono poche e prive di mura, che vennero demolite al tempo della conquista maurya. La popolazone č numerosa, ma povera e sottomessa. Non esiste una casta di mercanti o piccoli proprietari. La situazione di satavahana č difficile, soprattutto a causa della minaccia dei vicini. Sinora il regno ha mantenuto la sua indipendenza grazie all'ostilitā reciproca dei regni confinanti. L'esercito č costituito dai contingenti che i vari signori portano con loro quando vengono chiamati in guerra.
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Nomads
Mistero
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